Spett.le COMMISSIONE PARITETICA
Alle associazioni datoriali e alle segreterie nazionali
Carissimi,
dopo oltre due decenni di vacanza contrttuale, un contratto firmato e disconosciuto dai lavoratori, una lunga e quasi estenuante trattativa, funestata per altro dal periodo della pandemia, ci sembra che oggi le parti procedano, anche abbastanza speditamente, verso la sttoscrizione di un nuovo accordo.
Questo non può che rendere felici tutti i soggtti in causa: associazioni datoriali,associazioni sindacali, lavoratori.
Dalle numerose plenarie svolte fino ad oggi è emerso sempre più prepotentemente l’importanza che in futuro avrà il SIA, di conseguenza sarà importantissimo scrivere un contratto che, in maniera inequivocabile, ne regolamenti l’uso ed il funzionamento.
Oggi più che mai è di fondamentale importanza, fino a quando non ci sarà un nuovo contratto, cominciare a correggere alcune delle storture che vengono applicate a quello del ‘99.
Ci pare infatti evidente che sia giunto il momento di constatare il mal funzionamento
della commissione paritetica.
Questo strumento fondamentale, dovrebbe servire a valutare le concessioni delle deroghe e proprio per questo motivo dovrebbe essere valorizzata la sua collegialità.
Scelte così importanti andrebbero sempre ponderate e condivise da più elementi, ed infatti è per questo che per sua definizione la commissione dovrebbe essere composta da 3 rappresentanti delle associazioni datoriali e 3 rappresentanti delle associazioni sindacali, uno per ogni sigla.
Tuttavia, purtroppo, sappiamo bene che questo da anni non avviene, che le comunicazioni vengono mandate ad un unico sindacato e che un’unica sigla sindacale si arroga il diritto di decidere quali deroghe concedere.
E, come se questo non bastasse, negli ultimi anni le concessioni sono diventate sempre più ampie, oltre l’orario sperimentale, si sente molto spesso parlare di 10 ore continuate, ormai non solo per prodotti stranieri, ma anche per alcuni italiani.
Non bisogna tralasciare infine il problema delle buste paga che spesso non sono conformi alle previsioni del contratto omettendo alcuni istituti oppure indicando quantità e misure degli importi non corrispondenti alla prestazione e non coerenti con il testo del contratto.
Di conseguenza ed in mancanza di collegialità sorgono alcuni questi a cui qualcuno dovrà pur dare risposta:
1) Chi ha concesso deroghe per questo tipo di orario o sono iniziative autonome delle produzioni?
2) Questi accordi vengono sottoscritti dai lavoratori? Esiste un documento che viene firmato così come accade, o almeno dovrebbe accadere, per l’orario sperimentale?
3) Può un sindacato limitarsi a dire che, se non c’è denuncia da parte dei
lavoratori, nulla può fare? Non diventa questa una connivenza?
4) Come possiamo fare in modo che il sindacato abbia la forza di far rispettare la legalità o comunque di contrastare gli abusi?
Sulla diffusione di questo malcostume è necessaria una partecipazione sinergica al SIA di tutte e tre le sigle, con forza ed autorevolezza.
Questo sicuramente deve essere un nuovo punto di partenza.
Quelle produzioni che procedono autonomamente nell’illegalità devono essere fortemente stigmatizzate, devono essere duramente colpite e ciò lo può fare soltanto la denuncia da parte del sindacato.
In questo momento storico e per il buon prosieguo della trattativa, queste situazioni non ci pare possano essere più tollerate.
Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un vostro cortese riscontro,
cordiali saluti
Angelo Ciaiola
membro della Commissione Paritetica UILCOM
ROMA,27/12/2023